Come ogni anno le comunità Paoline che sono sparse nel mondo festeggiano la Novena che ci prepara alla solennità del Patriarca del nostro Ordine: San Paolo Primo Eremita. È una perfetta occasione per ricordare questo personaggio che è così importante perché entra nel deserto e qui in una relazione straordinaria con Dio. Nel deserto ha trascorso la sua vita nella solitudine per pregare e fare penitenza. In questi giorni professiamo la vocazione che accompagna i Paolini nell’essere soli con Dio, ma, nello stesso tempo, offrire tutti i pensieri, le parole, e le opere ogni giorno per la gloria di Dio a servizio della comunità.
Tra i monasteri paolini c’è anche la nostra parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo che si trova in Prima Porta e festeggia questa solennità segnata con il bianco dell’abito paolino, la sabbia del deserto, il verde che ricorda la palma che ha dato il cibo e l’ombra tra la desolazione del deserto, ma anche il nero che simboleggia il corvo, che portava ogni giorno a San Paolo mezzo pane come segno della Providenza di Dio. La comunità paolina presente in questa parrocchia, oggi è formata da sei padri un frate religioso e tre seminaristi che studiano all’Università Angelicum.
La sera del 15 gennaio i padri e i frati riuniti durante la Novena hanno cantato le strofe dell’inno nel quale lodano Dio per la vita e l’esempio del Santo Eremita e hanno ascoltato la meditazione dedicata alla pastorale che è servizio dei paolini ogni giorno. Il punto centrale della solennità liturgica era la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare della diocesi di Roma. Durante la sua omelia, il Vescovo, ha ricordato l’importanza della vocazione dei cristiani e in modo particolare dei Paolini, ha rilevato che questo è importante in modo particolare durante l’anno dedicato alla Vita Consacrata e al Giubileo Straordinario della Misericordia. Ha ringraziato anche per il servizio nella diocesi e ci ha augurato di crescere nella nostra vocazione.
Durante l’Eucaristia i monaci Paolini hanno declamato le parole dei loro voti religiosi che ogni anno esprimono nel giorno della festa di san Paolo Primo Eremita, e tutti hanno venerato le reliquie del nostro Santo patrono, con affetto e partecipazione.